giovedì 29 settembre 2011

Arrabbiati e vota per Nessuno

Ebbene, ho deciso che l'argomento di questo brano sarà la RABBIA. D'impatto mi viene in mente la famosa e emblematica scena del film "Quinto potere". L'aridità degli animi e l'indifferenza delle coscienze sono le peculiarità del nostro tempo.  "Io voglio che voi vi incazziate (...) Io non so cosa fare per combattere la crisi, l'inflazione, i russi e la violenza per le strade, io so soltanto che prima dovete incazzarvi!"


La pellicola risale al 1976 e per a chi se la fosse persa consiglio vivamente di colmare questa lacuna. Dagli U.S.A. degli anni settanta, arriviamo all'Italia del ventunesimo secolo. Tutto quello che ci sta accadendo è surreale. Non credo che ci sia bisogno di chiarire quali siano gli eventi specifici che stanno trascinando il nostro splendido Paese nel baratro della decadenza. Ciò che temo di più in questo momento è la combinazione di alcuni fattori che insieme possono davvero darci un risultato drammatico: la crisi economica e le scelte della classe politica italiana. 

Intendiamoci. Temo tutto ciò in prima persona perchè io oggi ho 23 anni e non ho idea di quale sarà il mio futuro. So, però, che quello che ascolto in tv e leggo sui giornali è il bollettino di morte della mia speranza. (Fortunatamente la mia speranza è dura a morire). So anche che ci sono molti ragazzi, miei coetanei e non, che stanno riscoprendo il loro impegno civile. Ma tutto ciò non basta. Bisogna recuperare il senso collettivo dell'individuo. Faccio un esempio. Purtroppo mi capita spesso di lottare contro i mulini a vento del qualunquismo. E' considerevole che una parte consistente delle persone giovani che conosco si dichiari al di fuori di qualunque interesse politico, senza sentimenti per ciò che accade, soltanto tanto disprezzo per ciò che si ritiene una massa indistinta di ladroni, corrotti e corruttori, porci e puttane. E nonostante si tenta di spiegar loro che l'interesse è necessario, perchè tutti insieme siamo il corpo unico di questa nazione, perchè prima o poi invecchieremo e dobbiamo tutelare il diritto ad avere una vita degna e decorosa per noi e per i nostri figli, l'espressione sul viso resta la stessa. Quella maledettissima e irritante indifferenza. Però poi, quando ti trovi al supermercato e con 10 euro non riesci più a comprare il necessario per mangiare, allora scatta la rabbia, ti accorgi d'un tratto che qualcuno  sta rubando qualcosa e la sta rubando a te! A questo allora serviva l'interesse per la vita sociale, quel sentimento che hai snobbato fino  a quel momento, perchè tu sei tu e gli altri sono le comparse nella tua vita. L'individualismo è la malattia cronica di questo momento. E' la causa della decadenza di questo modello economico, è la radice dell'avarizia. E' evidente che bisogna tutelare se stessi e le persone che amiamo, ma non al punto di perdere di vista il nostro essere UMANI. Bisogna INCAZZARSI. E' vero. Non c'è altro da fare. Non bastano 500.000 persone. Ce ne vogliono settantamilioni. Ci vuole un risultato elettorale che segni una svolta storica. 

A proposito di elezioni. Chiudo con un consiglio per chi è solito astenersi o scrivere roba come Jim Morrison sulla scheda elettorale. Sappiate che se a vostro avviso nessuno dei candidati vi rappresenta, il vostro dovere di cittadini è quello di recarvi comunque presso la cabina elettorale e dichiarare al personale di sezione che voi non vi riconoscete in alcuna parte politica. Questo vale come un voto... un voto per nessuno. Non sarà un premio di maggioranza, regalato al prossimo Berlusconi di turno. Quanto fatto verrà messo a verbale. Pensate cosa accadrebbe se tutti quelli che oggi non votano a causa del classico "E' tutto un magna magna", adottassero questa strategia... sarebbe un dato di fatto. Non più una lamentela detta a mezza bocca. Ma l'italiano ama lamentarsi.

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